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CHIESA DI SAN SIGISMONDO

La chiesa
La chiesa, affidata ai monaci Gerolomini verso la metà del XV secolo e ricostruita a partire dal 20 giugno 1463 con la posa della prima pietra, tuttora visibile alla prima cappella di destra entrando, venne progettata per volontà di Bianca Maria Visconti a ricordo del matrimonio con Francesco Sforza avvenuto nel 1441 nella primitiva chiesetta già dedicata dai frati Vallombrosani a S. Sigismondo. I lavori di edificazione della chiesa furono terminati nel 1492.

La chiesa, a navata unica di tipo albertiano con cappelle laterali, venne affrescata a partire dal 1535 e rappresenta uno dei più significativi complessi decorativi del Manierismo Cinquecentesco dell’Italia settentrionale, stilisticamente armonico e unitario nonostante l’intervento di diversi pittori (Camillo Boccaccino, Giulio Campi, Bernardino Campi, Bernardino Gatti, Antonio Campi e altri). Oltre il percorso pittorico di abside, coro, transetti e navata sono notevoli diverse pale d’altare e decorazioni pittoriche delle dodici cappelle laterali.

Pregevoli sono anche gli stucchi cinquecenteschi delle cappelle, le cancellate in ferro battuto, le cancellate in ferro battuto e ottone, il coro ligneo, la cantoria (secc. XVI – XVII), gli intarsi marmorei settecenteschi dell’altar maggiore. L’organo è stato costruito da Luigi Vincenzo Acerbis nel 1861 con riutilizzo delle canne del precedente strumento edificato da Giovanni Francesco Maineri nel 1567. È collocato in una cassa lignea cinquecentesca sopra il lato sinistro del coro guardando l’altare. Non meno pregevole la decorazione pittorica del Sei e del Settecento, avviata da Camillo Gavassetti nel 1625 e portata avanti da Giovan Battista Natali, Robert de Longe, Angelo Massarotti, Marcantonio Ghislina e Giuseppe Natali.

Adiacente alla chiesa è il chiostro dell’antico convento, terminato nel 1505: la porta che lo collega alla chiesa fu realizzata nel 1536 dalla famiglia cremonese dei Sacca. Interamente in rovere è decorata con i simboli araldici delle famiglie Visconti e Sforza. Sul lato opposto vi è la porta di accesso all’antico refettorio dei monaci, al cui interno è visibile un’Ultima Cena dipinta nel 1508 da Tommaso Aleni, che per la prima volta in Lombardia ripropone la nuova iconografia che Leonardo aveva realizzato per il Cenacolo di Santa Maria delle Grazie a Milano.

Soppressi i Girolamini nel 1798 la chiesa, già diventata parrocchiale dal 1774, rimase tale fino all’insediamento delle Monache domenicane di clausura del Monastero di S. Giuseppe l’ 8 dicembre 2007 e provenienti da Fontanellato (PR).  Chiesa e complesso sono tornati così alla loro destinazione originaria di monastero.

Monache domenicane
Domenico († 1221), fondatore dell’Ordine dei Predicatori, «associò le monache alla evangelizzazione con la preghiera e con la testimonianza di una vita di vicendevole carità. Esse, fatte voce della Chiesa, elevano ogni giorno la lode a Dio attraverso la preghiera liturgica, affinché la Parola con cui il Signore ci rivela il suo amore non torni a lui senza effetto, ma porti frutti di bene in coloro ai quali è stata rivolta».

Come arrivare
La chiesa e il Monastero sono situati nei pressi dell’Ospedale Maggiore di Cremona e sono facilmente raggiungibili: in auto, seguire le indicazioni stradali per l’Ospedale (uscire dalla città in direzione Parma); con i mezzi pubblici, prendere le linee in direzione Ospedale e Bagnara / Bonemerse.

Monastero di S. Giuseppe in S. Sigismondo
Largo Bianca Maria Visconti, 3
26100 CREMONA
Tel. e Fax 0372 801700

Le visite sono consentite dalle 8 alle 10:30 e dalle 15 alle 17 per piccoli gruppi.


per ulteriori informazioni
www.diocesidicremona.it/monasterodomenicano/profilo-monastero/

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